La sfida per la realizzazione di questo progetto era quella di creare un nuovo concetto di ristorazione che potesse essere modulare e mobile. Il progetto nasce da una metafora: il villaggio. Questo ha permesso di creare dei ” moduli ” che possono essere aggiunti e sottratti alla configurazione principale composta da quattro ” capanne ”, il cosiddetto Livello 0: una più grande unità cucina di circa 20 metri quadrati circondata da due unità ristoro e un bagno. Le unità che si possono aggiungere sono: quella del take-away e quella creativa.
Tutti i moduli sono progettati per avere un foro circolare sulla parte superiore ricoperta con un vetro per permettere ai clienti di sperimentare un nuovo modo di trascorrere la propria pausa pranzo. Non più un’esperienza passiva, seduti a mangiare il proprio pasto, ma avere la possibilità di dare sfogo alla creatività . Infatti il ristorante è collegato con un’applicazione smartphone con cui i clienti possono scattare una foto del cielo e modificare le immagini sui loro schermi immaginando di trasformare il cielo in un acquario o meglio un palco con una ballerina danzante.
Per chi non ha tempo di vivere il proprio pranzo o la cena con calma, si è pensato un modo per vivere l’esperienza del villaggio in maniera più rapida ma ugualmente creativa: quando nell’unità di cucina, il cliente è servito con una tavoletta su cui può attaccare gli adesivi corrispondenti al tipo di condimento scelto per arricchire i propri piatti. Lo chef preparerà la pietanza come suggerito dalla scheda.